“Diversi mi chiedono come mai non ho scritto nulla in questo periodo. La risposta è semplice: davanti a tutto ciò che sta avvenendo nella società civile e religiosa con decisioni che fanno molto riflettere preferisco il silenzio della preghiera. Occorre veramente l’ascolto di Dio per non cadere nell’inutile rischio di finire nella mischia della confusione che mi pare stia prendendo sempre più piede. Ho meditato molto in questi giorni di esercizi spirituali sulla lectio divina di Benedetto XVI del 10 marzo 2011 ai sacerdoti di Roma, su Atti degli Apostoli 20,17-38. Invito a rileggerla perché è luce di coraggiosa speranza. Cito solo un brevissimo passaggio e vi lascio meditare su tutto il testo che è assai più importante oggi che discutere:
“Il puro sopravvivere biologico – dice San Paolo – non è il primo valore per me, il primo valore per me è l’essere con Cristo. Il vivere con Cristo è la vera vita. Anche se egli perde questa vita biologica , non perde la vera vita. Anche questo mi sembra importante: avere le giuste priorità. Certamente dobbiamo essere attenti alla nostra salute, ma anche sapere che il valore ultimo è stare in comunione con Cristo“
E più sotto aggiunge, commentando l’invito a vegliare sul gregge, che ci fa pensare oggi “la sonnolenza dei buoni“ “vedete Pietro dorme e Giuda è sveglio. Il problema grande del nostro tempo non sono le forze del male, è la sonnolenza dei buoni. Pensiamo che il Signore nell’orto degli ulivi per due volte ha detto ai suoi apostoli “Vegliate”, ed essi dormono . “Vegliate” dice a noi , cerchiamo di non dormire in questo tempo, ma di essere realmente pronti per la volontà di Dio e per la presenza della sua Parola, del suo Regno”. Questo significa testimonianza e martirio!
Don Giovanni D’Ercole